L’uomo del giorno dopo
di SKA su Il Terzo Occhio il 3 Settembre 2005, 09:59
Esiste un filone di pensiero che considera gli scrittori, i registi o gli sceneggiatori come delle menti più sensibili, in grado di vedere il futuro o addirittura delle altre realtà esistenti su mondi paralleli al nostro.
L’idea di un mondo parallelo in cui esistano Superman, Batman, la macchina del tempo, Gandalf e Frodo e tutti i protagonisti dell’immaginario racchiuso in ognuno di noi, è sinceramente stuzzicante, allettante. Un sogno.
Da agnostico razionalista quale mi considero vedo invece, nelle menti di quegli artisti, la capacità di vedere e collegare gli elementi attorno a sè, e vedere oltre.
Leggendo le notizie e guardando le immagini del disastro a New Orleans mi sono venute alla mente 2 storie affascinanti e “futuriste” che hanno fatto parte del mio personale immaginario, in passato e tutt’ora.
La prima è del libro L’uomo del Giorno dopo (The Postman) di David Brin scritto nel 1985 (nel 1997 ne è stato ricavato un film diretto ed interpretato da Kevin Costner, balzato in testa ad una classifica quantomeno particolare : quella dei più brutti film di fantascienza).
La seconda è quella di Kenshiro, il fumetto poi diventato cartoon ideato da Tetsuo Hara, anch’esso nato negli anni ’80, 1984.
Non sono, chiaramente, le battaglie e le storie che ruotano attorno ai protagonisti ad essermi tornate alla mente.
Bensì lo sfondo.
Entrambi vivono in un mondo distrutto (da guerre nucleari ndr), in totale decadenza, dove vige l’anarchia e proliferano la violenza, i saccheggi, gli omicidi.
La paura.
L’istinto di sopravvivenza.
A New Orleans ci ho visto tutto questo, e continueremo a vederlo per lungo tempo.
Per catastrofi naturali o artificiali prima o poi arriveremo tutti a quel livello di autodistruzione.
E sarà soltanto colpa nostra.
Hara e Brin l’avevano visto negli anni ’80, per loro il futuro è adesso.
Ci avevano azzeccato.