Numeri del Terrore

di SKA su ControInformazione il 17 Luglio 2005

Parliamo di numeri, che non possono essere fonte d’opinione.
Ci stiamo ancora strappando i capelli per le 50 vittime di Londra, vittime di un attentato.
Giusto. Si presume che ci dispiaccia perchè erano delle persone.
Non solo perchè occidentali. Si presume.

Ma quanti sono i morti tra civili e soldati dall’inizio del conflitto in Iraq?
Il conflitto è iniziato nel ’91, e non nel 2003.
Visto che i bombardamenti si sono susseguiti in tutti gli anni sino alla definitiva operazione Iraqi Freedom in cui ci si è accorti che, accipicchia, in Iraq c’è un Dittatore. Bisogna spodestarlo.
Secondo i dati forniti da PeaceRepoter i morti in Iraq sarebbero :
1991 : circa 100.000 civili iracheni e 250 soldati della coalizione

1998 (bombardamenti): circa 2.000 civili iracheni (per lo più curdi)

dal 2003 ad oggi: circa 18.000 civili iracheni e 1800 soldati

Embargo: a seguito dell’embargo economico e delle sanzioni Onu l’Iraq ha visto morire circa 1 milione di bambini per malnutrizione e mancanza di cure.

Dittatura: circa 100.000 morti tra curdi uccisi dal gas nervino e oppositori del regime

Costo della Guerra: $ 181.300.435.000 (in continuo aumento, per saperne di più clicca qua )
Tirate voi le conclusioni.

Ed ogni giorno le cifre della guerra aumentano. Si parla di circa 800 morti al giorno.
Ma nessuno si scandalizza se muoiono civili iracheni innocenti.
Non sono terroristi.
Ma ancora pretendiamo che loro non si incazzino?

Pensate se venissero a casa vostra, per prendersi le uova che avete nel frigo ad esempio, vi mettessero una serie di bombe in tutte le stanze, vi ammazzassero i famigliari, si impossessassero del divano, della Tv, della vostra stanza ancora rimasta intatta.
E poi vi dicessero adesso comandiamo noi, perchè ti abbiamo portato la libertà .

Ma a voi non girerebbero clamorosamente i coglioni ?

Faith no more - War Pigs

Fonti:
PeaceReporter : Scheda Iraq
Il regime di Saddam Hussein

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Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.