Testimone dei Capi
di SKA su Satira il 26 Novembre 2007
Clemente Mastella, Ministro della Giustizia (ribadire, che fa sempre ridere), si è scagliato contro la fiction “Il Capo dei Capi” : “Andrebbe sospesa. Manca quell’aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana“
Giusto. Credo siano quegli stessi “valori di una società sana” che ha incarnato facendo da testimone di nozze al mafioso Francesco Campanella, ossia colui “che fornì documenti falsi al padrino dei padrini Bernardo Provenzano” (Liberatiòn)
27 Novembre 2007 alle Nov 27, 07 | 0:27
La giustizia in italia è una palude putrescente e il ministro, dopo essersi occupato del magistrato che lo indagava, inizia a occuparsi di palinsesti televisivi. Farebbe ridere, se non fosse vero 🙁
27 Novembre 2007 alle Nov 27, 07 | 12:27
Magari se l’è presa perchè non gli hanno dato una parte nella serie
27 Novembre 2007 alle Nov 27, 07 | 17:13
ahhahaha bella lì!!!
la S di Ska sulla camicia del Mastella
30 Novembre 2007 alle Nov 30, 07 | 10:18
ieri sera è terminata la fiction IL CAPO DEI CAPI ma, nel finale, è stato lanciato il trailer de L’ULTIMO PADRINO che si incentrerà sulla figura di Provenzano.
Chissà se comparirà la famosa scena del matrimonio citato… !!!
3 Dicembre 2007 alle Dic 03, 07 | 8:23
Mastella non ha poi torto …
Francesco Golzio, La cara vecchia Italia:
… c’è da dire che le reti televisive trasmettono e impongono all’enorme maggioranza della gente una cultura evasiva fatta di storielle melense, di amori, di tanta polizia (per creare il mito dell’ordine e della criminalità) …
Michele Loporcaro, Cattive notizie:
Le notizie dei tg sono infatti costruite e porte secondo modalità che … abituano lo spettatore a non distinguere fra la realtà del mondo di cui le notizie parlano, e la finzione dello spettacolo che rappresenta il contenuto del resto delle trasmissioni televisive …
In poche parole: assunto che una notizia è, tecnicamente, il racconto di un avvenimento, è fondamentale la distinzione fra la notizia intesa come informazione, e la notizia intesa come racconto mitico. La prima si rivolge alle persone come cittadini, “aggiungendo un piccolo tassello alla loro conoscenza del mondo”, e quindi ha una funzione essenziale nella società civile: permette loro di prendere parte con maggior consapevolezza al processo decisionale. La seconda invece insiste sul racconto, vuole soprattutto fornire delle “storie”, il cui contenuto però non ha lo scopo di far crescere la consapevolezza, o la coscienza, o lo spirito critico di chi ascolta, ma assolve soprattutto alla funzione, mitica appunto, del raccontare come risposta all’esigenza ancestrale di ascoltare delle storie …
E infatti manca quell’aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana, perché in Italia si racconta in prevalenza ciò che esige il lettore e/o spettatore … e non ciò che aumenterebbe la conoscenza del mondo reale. Ma senza conoscenza niente coscienza …
3 Dicembre 2007 alle Dic 03, 07 | 9:58
non sono assolutamente d’accordo! Va bene che in Italia ultimamente vige un buonismo senza precedenti che elegge a santi e miti persone che non se lo meritano, ma da qui a dire che Il Capo dei Capi è diseducativo, ci passa.
Alla fine della fiction il signor Riina, come nella realtà, è stato catturato: come a dire che il crimine non paga! Purtroppo lo stupido guarda il dito che indica la luna e non luna, quindi si vede la guerra tra famiglie,i sopprusi della malavita nei confronti dei cittadini di Palermo, la paura di mettersi contro i mafiosi…
…ma quel lato “educativo” in cui Riina dice che gli amici di Roma, ovvero i politici, ce li ha mandati lui al potere, che le indagini sono state più volte omesse per volere di un potere maggiore che ha trasferito commissari e giudici, Dalla Chiesa-Borsellino-Falcone che sono stati abbandonati a se stessi… queste cose il critico non le guarda?
Non seguo la massa che si scaglia contro Mastella, non sono il lettore tipo del blog di Grillo che vede Mastella come il peggiore dei politici italiani. Ma in questo caso avrebbe fatto meglio a tacere.
4 Dicembre 2007 alle Dic 04, 07 | 6:30
Scritto con rabbia da Guzzanti …
L’antitaliano di Paolo Guzzanti: … No, miei cari: mafia camorra indrangheta assenteismo evasione fiscale sono il Dna italiano … La camorra comincia quando si ammicca dal salumiere per passare davanti a chi c’è prima … La casta, signore e signori, siete voi che oggi sputate fiele leggendo la nuova bibbia in cui si mostrano alcuni dei perversi effetti del vizio del paese …
Lezione di anti ipocrisia di Paolo Guzzanti: … Un popolo non coraggioso ma violento. Un popolo che vive – almeno in mezza Italia – della propria illegalità, un popolo che quando non è costretto dalle ritenute automatiche sulla busta paga non paga le tasse, non dichiara il vero prezzo della casa che compera, bara agli esami, bara ai concorsi, bara nelle file agli sportelli, parcheggia alla mascalzona, un popolo che legge la metà (percentuale) dei libri che leggono gli americani (gli americani !!), un popolo che premia con ascolti pazzeschi programmi demenziali volgari rozzi schifosi ignoranti, creati appositamente per esso popolo e da tale popolo graditi come zuccherini …
Ha torto? Direi di no, la mafia – camorra – ndrangheta siamo “anche” noi, solo che non abbiamo onestà a sufficienza per ammetterlo …
Confucio:
Sapere cosa è giusto e non farlo è codardia.