Marketing relazionale: ecco tutto quello che c’è da sapere

di SKA su Marketing il 17 Gennaio 2022

Creare un rapporto con i clienti è la base di una strategia di successo, non solo online, ma anche offline. È ciò che si definisce “marketing relazionale”, quello che non si limita a promuovere il prodotto, a illustrare ogni suo aspetto e possibile vantaggio, ma a far conoscere l’azienda e il brand, a creare un’interazione diretta con i clienti e potenziali tali in modo rendere il legame più forte.

Uno dei modi per creare da subito coinvolgimento del marketing relazionale è attraverso il lead nurturing, ovvero l’invio di messaggi automatizzati che hanno appunto il compito di costruire relazioni con i clienti. Non si tratta più quindi di ciò che vendiamo, ma anche e soprattutto di quello che possiamo offrire come persone. Per creare davvero empatia e relazione al cliente non basta più solo conoscere il prodotto che offriamo, ma anche chi siamo e perché dovremmo essere scelti rispetto alla concorrenza.

Muoversi nel marketing relazionale può apparire difficile, per questo motivo abbiamo pensato di stilare una lista di tutto ciò che occorre conoscere a riguardo.

Il marketing relazionale: un nuovo approccio

Il marketing tradizionale è basato sull’interazione B2B (business to business) o B2C (business to consumer). Ciò comporta una differenziazione della strategia di a seconda dei soggetti a cui ci riferiamo, ma il marketing relazionale va oltre e abbatte questa barriera per creare un’interazione H2H (human to human).

Che si tratti infatti di un’altra azienda o di un consumatore finale, non si deve mai dimenticare che dietro c’è una persona, proprio come noi. È a quella che mira il marketing relazionale, alla creazione di una fiducia reciproca e un interesse vero e duraturo.

Rispetto al marketing tradizionale, veloce e mirato alla conversione immediata, quello relazionale è più lento, ma al tempo stesso più duraturo. Conoscendo ciò che davvero è l’azienda, il cliente o potenziale tale crea un legame profondo e in qualche caso indissolubile che porta ad una conversione costante sul lungo periodo.

La creazione di una lead nurturing

Condizione importante per procedere con il marketing relazionale è la lead nurturing, ovvero la creazione di messaggi automatizzati volti a costruire il rapporto con il cliente. Questi devono essere quanto più personali possibile, per permettere al cliente stesso di sentirsi maggiormente apprezzato e far comprendere l’intenzione dell’azienda o del brand di essere davvero vicini.

I messaggi del lead nurturing possono anche essere le più tradizionali newsletter che offrono un contenuto utile, sull’azienda e sul prodotto, e che magari incentivino la conversione attraverso uno sconto. La base è sempre la comunicazione costante, non finalizzata direttamente alla vendita, ma al farci ricordare dal cliente, dimostrare che, anche se non acquista un nostro prodotto, noi non ci dimentichiamo di lui.

Raccontare qualche evento importante per il nostro business può ad esempio essere un’ottima strategia di lead nurturing per il marketing relazionale. Permette infatti di far sentire il cliente già fidelizzato e quelli ancora in fase di coinvolgimento, più partecipi e quindi interessati. Far sentire, anche attraverso le comunicazioni scritte, il lato umano del brand aiuta a rendere il marchio più vero.

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WTF?

Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.