La crisi colpisce tutti, anche lui
di SKA su Notizie Commentate il 22 Giugno 2012
Il discorso sarebbe molto semplice. Non dovrebbe avere più senso parlare di un cadavere ancora caldo – politicamente eh – come quello di Silvio Berlusconi.
Ma a quanto pare l’armata mediatica si è rimessa in moto per riportarlo il più velocemente possibile sulla bocca e sulla penna dei giornali. Il giochino funziona da un ventennio: sia che i lettori siano pro-cavaliere che contro-cavaliere il risultato è che restiamo irrimediabilmente affascinati dall’eroe anti-eroe Berlusconi.
Un cappello inutile per tornare a parlare di Spin Doctors e lo faccio citando l’articolo dell’Agi, riportato da Affaritaliani – e poi a macchia d’olio, as usual – secondo il quale il povero Silvio sarebbe costretto a fare dei tagli, dei sacrifici economici, perché spenderebbe troppo. Su nonleggerlo un riassuntino di tutte le spese. Sarebbe facile fare dell’ironia, la lasciamo però alle considerazioni dei più in favore di una breve riflessione, se possibile forse ancora più banale.
Gli Spin Doctors del cavaliere stanno lavorando alacremente dal momento in cui si è deciso che non è il caso di lasciare l’eredità del PdL in mano all’immagine sbiadita di Alfano. B. serve ancora, perché non c’è un altro leader adatto, soprattutto dopo l’avanzata di un Grillo che ha più punti in comuni con lo psiconano di quanti si possa immaginare. Ed ovviamente a B. serve ancora la politica per tenersi lontano dalle beghe giudiziare, in tutto questo tempo non hanno ancora trovato un modo alternativo per evitare le aule. Già con la faccenda del giocatore Thiago Silva se n’era avuto sentore, ma ormai la strategia mediatica sta prendendo la strada definitiva dell’uomo che si sacrifica per i cittadini e per il paese, che è sì ricco sfondato, ma anche lui ha “i nostri stessi problemi” che se posizionati su piani retorici adeguati possono sortire lo stesso effetto di un cassaintegrato che sa come pagare l’affitto. “Se deve pagare 100 milioni l’anno come farà a portare avanti le sue aziende? E il Milan? E la situazione familiare?”. L’idea che vogliono instillare nei confronti del ceto borghese moderato a cui si rivolge il PdL è questa, pulendo quanto più possibile l’immagine del leader e posizionandolo – secondo i dettami della narrativa emotiva – come martire, vittima e successivamente salvatore. Ci hanno già provato molte volte, ma l’immagine del cialtrone arricchito e volgare ha sempre prevalso e al tempo stesso vinto. Nell’era post-Monti quella vecchia immagine non potrà mai più funzionare.
Stringiamo la cinghia insieme, Silvio.