Gli effetti della fatturazione elettronica sui rifornimenti di carburante
di SKA su Notizie Commentate il 3 Aprile 2019
Dal 1° gennaio 2019 è entrato in vigore l’obbligo di emissione di fattura elettronica. Questa novità sta avendo un grande impatto su tutti coloro che si vedono costretti a usufruirne, in tutti i settori della gestione aziendale. Per esempio, sono stati introdotti cambiamenti per quanto riguarda rifornimenti di carburante e IVA.
Tutti o titolari di partita IVA che beneficiano di agevolazioni sui costi auto, in particolare chi faceva uso dell’ormai sparita scheda carburante cartacea, dovranno obbligatoriamente richiedere l’emissione di fattura elettronica per il pagamento di carburante alle pompe di benzina. In pratica, se vogliono scaricare l’IVA o detrarre le spese per l’acquisto di benzina e gasolio dovranno documentare gli avvenuti rifornimenti all’Agenzia delle Entrate tramite fatturazione elettronica (è quindi ormai inutile la compilazione cartacea della scheda carburante, che non è più in corso di validità).
Questo documento in formato digitale XML è a tutti gli effetti un documento fiscale recante gli stessi dati che erano richiesti per quello cartaceo. La differenza sostanziale è che viene emesso, inviato e ricevuto tramite il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate. Dunque sia chi emette sia chi riceve fattura non avrà nulla “in mano” al momento dell’acquisto/vendita, ma agirà per via telematica.
Ricordiamo comunque che i privati cittadini non verranno interessati affatto dal cambiamento, che riguarda esclusivamente liberi professionisti e imprese.
Questi ultimi dovranno adeguarsi alla novità per non incorrere in sanzioni e per continuare a ricevere agevolazioni e detrazioni fiscali, soprattutto per quanto riguarda i rifornimenti carburante delle trasferte di agenti e dipendenti. In ambito di utilizzo vettura aziendale è quindi diventato indispensabile dotarsi di una carta di pagamento aziendale, così da poter continuare a dedurre questi costi.
Cosa cambia per imprese e liberi professionisti
L’introduzione obbligatoria della fattura elettronica per ogni singolo acquisto di carburanti con vettura aziendale ha un grande vantaggio: ogni movimento di denaro avverrà solo attraverso mezzi tracciabili. Ovvero, per mezzo di tutti gli strumenti di pagamento ad esclusione del denaro contante (carte di credito, bancomat, assegni, buoni e simili). In questo modo si tenterà di combattere l’evasione fiscale e di snellire le operazioni contabili delle aziende, che si vedranno anche aiutate nella gestione contabile, avendo sempre a disposizione un resoconto aggiornato di spese e ricavi.
Uno degli strumenti di pagamento più utili alle imprese sono le carte carburante aziendali, che spesso sono emesse a condizioni vantaggiose per il cliente.
Occorre però specificare una cosa per quanto riguarda i rifornimenti fatti tramite carta o buoni carburante: il pagamento avviene in un momento diverso rispetto al rifornimento vero e proprio. La fattura elettronica viene quindi emessa nel momento in cui la carta viene ricaricata o si compra il buono. La questione cambia se invece si effettua un rifornimento presso impianti gestiti da più compagnie e da singoli imprenditori (le cosiddette pompe bianche). In questo caso non sarà necessario emettere una fattura elettronica, perché la cessione non è soggetta a IVA e basterà un semplice documento di legittimazione per richiedere la detrazione.
Adattarsi è essenziale
Viviamo in un paese ancora molto lento ad adattarsi a novità gestionali e normative sempre più a favore della tecnologia e sempre meno della carta. A molti questi nuovi mezzi sembreranno più scomodi e macchinosi, ma in realtà una volta preso il via permetteranno di risparmiare notevoli quantità di tempo e di denaro. Avere costantemente sotto controllo entrate e uscite permette di avere processi e controlli contabili più veloci e precisi, e meno spese di gestione e spazio di archiviazione. Ciò che si augura l’Agenzia delle Entrate è di infliggere un duro colpo agli evasori, con la speranza di colmare in qualche misura la voragine del debito pubblico. Se questa manovra riuscirà completamente non è ancora dato saperlo, ma intanto è un innegabile passo avanti verso l’adattamento a una nuova economia sostenibile e al passo con i tempi.