L’altra casta: i Sindacati
di SKA su ControInformazione il 3 Agosto 2007
Dopo il libro inchiesta La casta. Perché i politici italiani continuano a essere intoccabili di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella che rende pubblici i privilegi e gli sperperi economici del mondo politico, il settimanale L’Espresso si occupa de L’altra casta. Privilegi. Carriere. Misfatti e fatturati da multinazionale. L’inchiesta sul sindacato.
Quella dei Sindacati.
Come documentato qualche tempo fa anche qua su Terzo Occhio i politici godono di indennità, vitalizi e rimborsi spesa decisamente sproporzionati ed il più delle volte ingiustificati (Trattamento economico dei Deputati – Trattamento economico dei Senatori).
Ma quali sono i bilanci economici dei Sindacati italiani? Quanto prendono al mese i maggiori sindacalisti italiani?
Alla seconda domanda possiamo rispondere immediatamente, utilizzando dati e cifre riportate da L’Espresso.
Guglielmo Epifani della CGIL guadagna 3.500 euro netti al mese, i 12 segretari confederali circa 2.400 euro.
Raffaele Bonanni della Cisl 3.430 euro netti al mese.
Luigi Angeletti della Uil 3.300 euro netti al mese, mentre i dieci segretari confederali 2.850 per quell di via Po, 2.900 quelli di via Lucullo.
Questo è quello che si sa, mentre per i bilanci si possono fare solo delle supposizioni, in quanto i Sindacati italiani non hanno mai rilasciato un bilancio consolidato e veritiero.
Capezzone nel 2002 dichiarò che “Il giro d’affari di Cgil, Cisl e Uil ammonta a 3 mila e 500 miliardi di vecchie lire e il nostro è un calcolo al ribasso”, che non sembrò andarci poi molto lontano in base all’analisi del settimanale.
La maggiore risorsa economica dei Sindacati è il sostituto d’incasso ossia la quota versata dagli iscritti. Giuliano Cazzola parla di circa un miliardo all’anno, mentre per quanto risulta a L’Espresso la sola CGIL ha incassato nel 2006 una cifra vicina ai 331 milioni di euro. Se facciamo un calcolo su questo dato moltiplicato per 3 arriviamo al miliardo, soldi che arrivano senza alzare neanche un dito.
Poi abbiamo il monopolio di fatto derivante dalle strutture CAF, situazione per cui è partito nei confronti dell’Italia un richiamo formale da parte della Corte di Giustizia europea, convinta che il monopolio dei Caf rappresentasse una violazione ai trattati comunitari.
I CAF convenzionati nel 2006 hanno ricevuto 120 milioni di euro direttamente dall’INPS, che si occupa dei redditi dei pensionati. Cgil, Cisl e Uil invece, da sole, arrivano a circa 90 milioni più circa 186 milioni provenienti dal Ministero del Tesoro per i lavoratori in attività. I CAF in aggiunta prendono altri circa 175 milioni di tasca nostra per la compilazione dei 730 ed altri circa 50 milioni per la sola certificazione ISEE-ISE.
Una cifra di circa 349 milioni di euro (nel 2006) proviene dai patronati le strutture che assistono i cittadini nelle pratiche previdenziali (ma anche disoccupazione e cassa integrazione).
Poi ci sono i dipendenti statali dati “in omaggio” ai Sindacati e pagati dall’Amministrazione Pubblica (quindi dalle nostre tasche) che sono circa 3.077 e ci costano circa 116 milioni di euro l’anno più 9,2 milioni di permessi retribuiti.
Poi vi sono i dati relativi ai soldi provenienti dalla Comunità Europea per la formazione professionale e immenso patrimonio immobiliare sotto il controllo dei 3 sindacati principali, cosa che fino a pochi anni fa non era possibile. Ora sì.
I bilanci dei Sindacati non sono affatto trasparenti, come invece essi stessi vorrebbero per le aziende e le pubbliche amministrazioni. Ma a quanto pare hanno acquisito un potere troppo vasto, soprattutto nei confronti del mondo politico, per poter essere messi sotto controllo.
Fonti:
L’altra Casta inchiesta di Stefano Livadiotti per L’Espresso
3 Agosto 2007 alle Ago 03, 07 | 17:26
grazie per questo poste per il link a l’espresso, che è un ottima rivista a mio avviso.
anche io sono critico nei confronti dei sindacati, politicizzati, ed ora scopro anche con molti privilegi. ma d’altronde anche i radicali che sono contro il finanziamento pubblico ricevono un sacco di soldi dallo stato e dal pubblico. dov è la coerenza? va ricostruita, anche grazie a noi cittadini.
3 Agosto 2007 alle Ago 03, 07 | 17:29
Scusa, ma temevo peggio.
Gli stipendi dei segretari mi sembrano piuttosto modesti, i contributi dei lavoratori (tra cui ci sono i miei) arrivano in cambio di un servizio, quelli guadagnati mediante i caf e i patronati pure.
Parlare di altra casta mi sembra un po’ esagerato, francamente.
Anche se capisco l’obiettivo dell’espresso.
3 Agosto 2007 alle Ago 03, 07 | 20:49
Clap, clap
applausi… qualcuno dovrebbe pure poter conteggiare distacchi, permessi e cumuli…. quanto valgono queste giornate lavorative non lavorate ANCHE alla piccola-media impresa.
3 Agosto 2007 alle Ago 03, 07 | 23:12
Casta o non casta, io rimango studente specialistico disoccupato, e uno stipendio così, mi sa che non lo vedrò mai (nemmeno il minimo). Magari, però un giorno, grattando un gratta e vinci (che non ho mai comprato) vincerà milioni di euro, me ne fotterò di tutto e farò la vita da rock star… ahahahahahah
4 Agosto 2007 alle Ago 04, 07 | 10:20
“la sola CGIL ha incassato nel 2006 una cifra vicina ai 331 milioni di euro. Se facciamo un calcolo su questo dato moltiplicato per 3 arriviamo al miliardo”.
questo ragionamento è sbagliato e mostra una certa scorettezza, non si possono moltiplicare le quote degli iscritti del sindacato più grande e moltiplicarle per tre e dire ecco il miliardo, sarebbe come dire la juve ha 5 milioni di simpatizzanti, le squadre di serie a sono venti i simpatizzanti del calcio in Italia sono 20x5mln=100 milioni. peccato che in italia siamo solo in sessanta di milioni
4 Agosto 2007 alle Ago 04, 07 | 12:37
Ha ragione Gino nel suo commento. Non è chiaramente corretto moltiplicare per 3 gli iscritti della sola CGIL. Quello fatto era un banale ragionamento all’inverso, partendo dai dati di Pezzolla che parla di un miliardo. Era solo un conto con media statistica approssimata, presumendo gli stessi iscritti per i 3 sindacati. La media si fa infatti prendendo il picco più alto, CGIL (5 milioni e mezzo di iscritti) ed il picco più basso, la UIL (1.766.541 iscritti). La CISL conta 4.346.952 iscritti invece. Fatevi quindi 2 conti.
Mi scuso per la frase imprecisa, qui rettificata con i dati ufficiali. Resta il fatto che nel post e nell’inchiesta non si parla certo di questo.
5 Agosto 2007 alle Ago 05, 07 | 22:14
Sai che faccio? Adesso ti cito!! Tranquillo, non in giudizio… ma sul mio blog!
Anzi, replico direttamente tutto il post 🙂
http://www.lucalodi.it/2007/08/05/laltra-casta-i-sindacati/
Ciao!
Luca
18 Settembre 2007 alle Set 18, 07 | 13:30
Un conto sono i soldi pubblici, altra cosa sono le quote di iscrizione che ogni lavoratore liberamente versa o gli incassi per la compilazione del 730 o i servizi offerti attraverso i CAF. L’unico privilegio / costo pubblico sono i 3077 lavoratori del pubblico impiego dati in distacco
4 Dicembre 2008 alle Dic 04, 08 | 14:39
quanto può prendere un sindacalista, responsabile per la provincia del suo settore?
26 Febbraio 2009 alle Feb 26, 09 | 21:42
Rispondo a Giulia un segretario di categoria edile ad esempio percepisce circa 1600 euro al mese piu’ macchina di proprieta’ con rimborsi al km. o auto a noleggio del costo di circa 650/700 euro mese buoni pasto e per finire una carta di credito con circa 500 euro di disponibilita’ mensile ,i soldi spesi da questa carta di credito molte volte non vengono giustificate da riscontro di fattura . un segretario fatti due conti costa alla categoria circa 2400/2500 euro al mese .Molti di queste persone non hanno nemmeno auto di proprieta ma usano sempre auto a noleggio .