Aderire o non aderire? La questione Equitalia

di SKA su ControInformazione il 7 Dicembre 2011

Di Equitalia avevo parlato qualche giorno fa consigliando una lettura molto interessante, dato che del “mostro” Equitalia si parla molto poco. Rubo un verso di Majakovskij – travisandolo un po’, è vero – in cui infatti si parla della rivoluzione d’Ottobre. Quindi c’entra fino a un certo punto.
In questi giorni si sta parlando molto di più dell’ente concessionario unico per la riscossione tributaria grazie alle mobilitazioni di Casa Pound in vari sit-in di protesta e banchetti che portano avanti una proposta di legge atta a fermare Equitalia, o perlomeno a mitigarne i poteri. Uno dei problemi è: si può essere d’accordo con Casa Pound? Un centro sociale d’ispirazione fascista? Avrebbero torto a prescindere, ma in questo caso no: hanno ragione loro. Poi come dico sempre, seguite le fonti d’informazione che vi vengono proposti e fatevi una vostra idea, al netto dei pregiudizi.

Per capire un po’ meglio cos’è, cosa fa e perché andrebbe fermata Equitalia prendo in prestito un brano di Geopoliticamente

“C’è chi l’ha definita l’istituzione più temuta del Paese. Si tratta di Equitalia, ente concessionario unico per la riscossione. Essa è una società per azioni, partecipata al 51% dall’Agenzia delle Entrate e al 49% all’Inps, e dal 1° ottobre 2006 ha sostituito i 40 enti preesistenti, tra istituti bancari e privati, divenendo unico l’esattore fiscale in Italia (con la sola eccezione della Sicilia). Il tutto in nome di una semplificazione, riduzione dei costi e lotta all’evasione fiscale.
Il passato governo Berlusconi, nella sua duplice palese incapacità di programmare l’uscita dalla crisi e di risanare le finanze pubbliche, ha pensato bene di concedere pieni poteri all’agenzia in questione per rimediare liquidi dall’esazione presso i contribuenti. Tremonti aveva assegnato l’obiettivo 13 miliardi per la prossima raccolta fiscale. Dopo vari rinvii e altrettante rivisitazioni di provvedimenti contenuti in decreti mai portati a termine, e a prescindere dalle manovre finanziarie più o meno spericolate dell’ultima estate, in ottobre il governo ha previsto una serie di misure che dà al Fisco poteri mai visti.”

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Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.