Il fenomeno Blog è divenuto ormai di portata universale, questo è un dato innegabile.
I “grandi media” parlano di blog, di bloggers e di community ogni giorno e spesso si appropriano del fenomeno come fosse cosa loro.
Dietro la parola “blog”, nella sua reale accezione, ci sono sempre dei privati cittadini, ragazzi con la voglia di esprimere, spesso di cazzeggiare e basta, oppure provano a dare una visione personale di ciò che capita attorno a loro, a noi.
Talvolta c’è anche chi prova ad impegnarsi un po’ di più, a fare quello che non fanno normalmente i “media” ormai asserviti al potere economico/commerciale.
Informazioni indipendenti, cercate, scambiate, rielaborate, commentate e liberamente distribuite.
Per un accesso all’informazione totalmente libero, indipendente e quindi scevro da compromessi editoriali, economici o politici.
Il che non significa accantonare un proprio ideale, ma non esserne schiavo.
Fatte queste considerazioni.
Noi bloggers siamo sulla bocca di tutti, ma in realtà ai grandi gruppi non interessa minimamente cos’abbiamo da dire veramente.
Una sorta di sfogo questo provato dopo la lettura di un articolo pubblicato su Megachip, intitolato Allarme tra i blogger, tratto da Il Manifesto.
In questo articolo si parla dei Bloggers senza citarne nessuno.
Si parla della modifica dell’art.65 della legge 633/41 contenuta nell’art.32 del decreto legge collegato alla Finanziaria 2007, senza alcuna fonte, ne tantomeno il vero putiferio scatenato tra i Bloggers.
Come se i Bloggers fossero dei soggetti passivi, indifferenti a cosa gli succeda attorno.
Un fenomeno di tendenza, piuttosto che persone con delle teste pensanti.
A tal proposito vorrei ricordare l’intervento su BlogGoverno,
Navarrini, Minotti, Wittgenstein oppure il mio modestissimo articolo, che chiariva da subito la posizione sulle rassegne stampa.
Ne cito pochissimi, il Tam-Tam ha fatto eco in tutta la blogosfera.
Non siamo nè stupidi nè male informati.
Abbiamo però lo “svantaggio” di non essere prezzolati o facenti parte di testate giornalistiche, per cui il lavoro di giorni interi cade nell’oblio, scavalcati da articoletti che parlano del nulla, non informano ne spiegano alcunchè. Ma ci passano sopra per il loro “valore”.
Come quello della Frediani.
In realtà però, pensandoci bene, preferisco che tutto rimanga così.
Aggiornamento :
il sempre ottimo Giulietto Chiesa scrive un nuovo articolo in cui potrebbe chiarire la situazione, ed invece prende la palla al balzo per sparare a zero senza argomentazione alcuna.
E Beppe Grillo, ovviamente, lo segue a ruota.
D’altronde quando c’è da fare populismo Chiesa e Grillo sono sempre in prima linea.
E’ più facile puntare il dito, anzichè informarsi