Falce e Martelletto
di SKA su Satira il 25 Gennaio 2010
Scritto per lo Speciale Scaricabile 26 che coglie l’occasione per tingersi di tinte ultra-reazionarie e conservatrici. Come piace a voi. Disclaimer: il contesto è importante.
FALCE E MARTELLETTO
Così il Partito dei Giudici provò a conquistare il potere scagliandosi contro la Sovranità Popolare
La storia del Partito dei Giudici italiano ha inizio molti anni indietro da oggi e di cui non si ha più memoria certa. C’è chi dice che gli adepti del Partito fossero sempre esistiti, ma che si nascondessero in luoghi oscuri all’interno di chiese medievali, altri che dicono di averli visti scappare tra le montagne vestiti solo con toga e berretto. Prove documentali dimostrano però che in realtà vi fu la nascita di una vera e propria Carboneria durante la metà degli anni ’60 e che poi si trascinò per un periodo estremamente ampio e tortuoso sino ai giorni attuali.
Il Partito dei Giudici ebbe molta visibilità dopo aver messo in atto il cosiddetto Golpe di Mani Pulite e che come risultato ha obbligato il Presidente Bettino Craxi a scappare dall’amata Italia ed avvalersi dello status di rifugiato politico in Tunisia – sancito dalla Convenzione di Ginevra nel 1951 – che di fattolo salvò temporaneamente da quell’attaco di durezza senza eguali.
Ai giorni attuali qualche residuo golpista di quei giudici – ed i loro vassalli armati – vorrebbero che quella Convenzione sia modificata nel nome di quel valore alto e, diciamocelo francamente, un po’ fumoso che sarebbe la Giustizia. Un concetto di Giustizia Sommaria e ad orologeria che un paese come il nostro, così poco avvezzo alla Democrazia, non può accettare.
L’idea politica del Socialismo Italiano era basata su tangenti e finanziamento illecito ai partiti. Si vuol forse far passare il principio per il quale è giusto che un cittadino debba scappare a gambe levate dal suo paese per aver espresso, con idee e fatti, le sue legittime opinioni politiche?
Nel mezzo di questa battaglia lo Stato Italiano ebbe modo di praticare la propria offensiva militare contro alcuni Guerriglieri del Giustizialismo come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, colpiti grazie al prezioso supporto di associazioni di volontari para-statali fortemente collegati alla Politica e che si occuparono materialmente delle imboscate contro i due nemici dello Stato. Fu una boccata d’ossigeno per la Politica nostrana.
L’uso militare della Giustizia da parte del Partito dei Giudici che ha sottoposto e sottopone lo Stato Italiano ad un vero e proprio stato d’assedio ha portato a dovute e doverose conseguenze: la politica deve difendersi. Bisogna scendere in piazza e difendere il diritto legittimo della politica e dei politici all’appropriazione indebita, al finanziamento illecito, alla corruzione, alla concussione e – vivaddìo – anche al concorso esterno. Perché è questo che fa un paese civile! Guardate ai nostri amici Russi, Bielorussi, Libici e Cinesi, direste forse che sono paesi incivili? E’ a quelle democratiche dittature che dobbiamo aspirare se non vogliamo che a comandare questo paese siano i processi, le manette e le toghe di rosso insanguinate.
Quello che i libri di storia ricorderanno come il Golpe di Mani Pulite è destinato a rimanere lì, nella storia, come una foto ricordo. Magari evitando di calcare troppo la mano sugli avvenimenti realmente accaduti, ma concentrandosi su come la Storia, questa nube mostruosa che trasportiamo come fardello sulle spalle, dovrebbe invece essere. Una Storia scritta dall’orgogliosa Resistenza di chi diceva No, di chi quelle Mani proprio non voleva averle Pulite – ed effettivamente così era – e che considerava la sottrazione indebita del denaro pubblico un sommo atto Rivoluzionario. Hasta la Mazzetta Siempre.
Una Resistenza Partigiana dedita allo schierarsi e scontrarsi contro il potere costituito dei neo-manichei-giacobini che non sanno risolvere le dispute della Legge e degli Uomini se non con i processi ed impugnando tenacemente le proprie Falci e Martelletti.
Una bella Storia Italiana che abbia finalmente il suo sperato lieto fine. Una Storia in cui il Popolo grazie alla Politica e la Politica grazie alla Politica riesca a riscriverne i fondamenti e riesca a limitarne gli scenari più cupi e minacciosi provenienti da quelle frange estreme che ha intenzione di pacificarsi con essa. Una Storia in cui non cambi niente ed in cui tutto rimanga esattamente così com’è. Con la Politica al di sopra della legge, i Giudici al di sotto della Politica ed il Popolo a farsi i cazzi propri.
Perché si sa, la Storia la scrivono i vincitori.
6 Febbraio 2010 alle Feb 06, 10 | 2:36
Che satira colta.
6 Febbraio 2010 alle Feb 06, 10 | 17:11
Colta, sul fatto. (cit.)