Emendamento Tv, always the same Mr. B.
di SKA su ControInformazione il 22 Maggio 2008
Giusto pochi giorni fa parlando del Ministero scomparso delle Comunicazioni si diceva di come gli interventi in materia di comunicazione – tanto cari agli interessi di casa – sarebbero passati tra un decreto e l’altro, come prassi burocratica.
Ed infatti tra un’abolizione ICI, l’inserimento del “reato di clandestinità” (eh?) e promesse di nuove centrali nucleari scatta anche un piccolissimo emendamento che dovrebbe recepire la direttiva 2002/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 marzo 2002. La direttiva che – in soldoni – ordinava all’Italia di inviare sul satellite una Rete del gruppo Mediaset (Rete 4, perchè trasmette in regime di autorizzazione provvisoria) e di far entrare nel mercato Europa 7, perchè vincitrice in più sessioni di cause contro lo Stato italiano ed ha quindi acquisito la concessione a trasmettere su frequenza nazionale. Parziale spiegazione dell’iter lo trovate qua
L’emendamento è l’8.015, “recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee”.
Anzichè recepire ciò che è stato sancito l’emendamento in questione si limita, nuovamente, a fotografare e mantenere ingessata la situazione attuale. Esattamente come successe nel ’94 con la Legge Mammì e nel ’97 con la legge Maccanico (entrambi poi dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale).
Nell’emendamento si legge, all’Art.3
“La prosecuzione nell’esercizio degli impianti di trasmissione è consentita a tutti i soggetti che ne hanno titolo, anche ai sensi dell’articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, fino alla scadenza del termine previsto dalla legge per la conversione definitiva delle trasmissioni televisive in tecnica digitale, nel rispetto del programma per il passaggio definitivo alla trasmissione televisiva digitale di cui al comma 5 e dell’attuazione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze.
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Significa che fino alla scadenza dei termini previsti per il passaggio delle frequenze al digitale terrestre, Rete 4 – così come gli altri soggetti aventi diritto – potrà continuare a trasmettere indisturbata.
Il termine ultimo è il 2012, per ora.
Veltroni parla di opposizione Dura.
Esattamente come quella del 2003.
24 Maggio 2008 alle Mag 24, 08 | 9:48
…Beh, una cosa è certa: comunque vada, chiunque vada, anche se “il meno peggio” (che poi non so nemmeno che vuol dire) sembra davvero “alvays the same story”. Allora io mi chiedo, da uomo della strada, da quasi profano: ma ti pare che ci siamo fatti prendere in giro ancora una volta e in questo modo da queste persone? La domanda ovviamente è retorica, almeno alla luce di questi fatti.