Saddam, per brindare a un incontro

di SKA su Satira il 4 Settembre 2004

Sulle note di un Di Capri ineditamente politicizzato torniamo sulle pagine del presumibilmente abbandonato Contralto Stonato. Lo facciamo con la sincera sorpresa della spumeggiante riapparizione del Dittatore de No’ antri. Trattasi del solito botto con sorpresa Made in USA che, studiato con sagacia e prevedibile tempistica, riporta alla ribalta la brutta copia, drogata e rimbecillita di quello spietato e lucidissimo assassino dipinto come causa o giustificazione del frettoloso attacco in Iraq contro ogni concordato, convenzione o legge internazionale.

Breve inciso : Saddam E’ stato quello spietato assassino, HA usato gas omicidi per fare strage di iraniani e ceceni e per questo va indubbiamente punito. Ma il punto qual’è ? Che di questo assassino le solide democrazie occidentali se ne sono accorte dopo 25 anni come risvegliate dal torpore. Che eroi. La farsa di queste simil-democrazie real-petrolifere spero sia oramai cosa risaputa da molti (tutti sarebbe pretendere onestamente troppo, dato il sistema “d’informazione” a tutt’ora vigente), quindi dovrebbe essere risaputo che le decine di contratti sugli oleodotti Irakeni (o Afghani) dovevano essere conclusi senza bastoni fra le ruote e portati avanti con la tranquillità di una milizia armata alle spalle che potessse far da scudo (vedersi contratto Eni – italiana – a Nassirya…già , proprio la Nassirya dei “nostri eroi”) ormai Saddam era diventato un personaggio più inutile che scomodo come invece hanno affermato i molti simpatici figli del qualunquismo.

C’era bisogno di un governo democratico che garantisse per l’Iraq, ed ecco che questo viene imposto sempre democraticamente dagli USA per gli Irakeni nella figura di Ciccio Formaggio Allawi, vecchia conoscenza statunitense.

Perchè?

Basti sapere che Allawi era un alto esponente del partito Baath (ma è lo stesso di Saddam?!) e per anni ha preso finanziamenti dalla CIA per mantenere prima quel regime poi per metter su milizie armate di opposizione al regime di Hussein al tempo della 1a Guerra del Golfo, con successivo tentativo di colpo di stato nel 1997 finito nell’acqua con l’arresto di tutti i membri del corpo armato. Allawi continuò a collaborare strettamente con la CIA e divenne una delle principali fonti dell’intelligence impiegate per giustificare l’invasione dell’Iraq. In particolare, fu il responsabile della notizia, usata dal primo ministro inglese Tony Blair, secondo cui le armi di distruzione di massa irachene potevano essere operative in meno di 45 minuti. La CIA scaricò il suo diletto e si buttò sul compare Allawi quindi, che ora invece di stare tra le sbarre piglia il governo e processa Saddam per crimini contro l’umanità , reintroducendo quatton quattoni la pena di morte. Sembra di stare al circo.

E le stesse risate si fanno leggendo le cronache sul processo, cascato proprio alla vigilia del 4 Luglio ed ovviamente totalmente irakeno, salvo controllare il registro delle presenze che svela la presenza di ufficiali USA in divisa ed altri in borghese (a far la parte dei civili come in un film di Lino Banfi) e solo 6 giornalisti autorizzati di cui 4 americani e 2 irakeni. Tutti l’altra stampa cacciata fuori vietando riprese audio e video secondo “precise disposizioni del giudice”. Peccato che proprio quel giudice, Raid Juhi, abbia comunicato alla stampa che si sarebbe potuto assistere e riprendere tutto il processso per non nascondere niente all’umanità e soprattutto al popolo irakeno. La solita storia insomma, dispotismo militare e censura in American Style che taglia e cuce tutti gli interventi degli 11 gerarchi arrestati assieme a Saddam. Indubbiamente una Toga Rossa espatriata in terra orientale quell’oltranzista di Juhi. Terrei a precisare che queste informazioni non saltano fuori dalle nostre menti malate o faziose nè da Il Manifesto nè da Il Foglio di CiccioBomba Cannoniere Ferrara : vengono da AdnKronos e dal The Indipendent. Le poche parole di Saddam uscite dall’aula bunker del processo sono quelle “rubate” dai microfoni di una Tv che ha preferito rimanere anonima :”Questo è un teatrino, il vero criminale è Bush”.
Si è decisamente rincoglionito questo Saddam.

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Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.