Ricordi (chapt. 1)

di SKA su La dimanche des crabes il 28 Gennaio 2007

[…]
Sdraiandomi sul sedile posteriore della mia Punto verde bottiglia ora non faccio che pensare all’Appuntamento, una di quelle cose da cui non puoi esimerti.
E’ troppo importante, i ricordi sono troppo importanti.
Eppure lasciano sempre qualcosa di incompiuto.

I ricordi in realtà sono uno di quei processi psichici, che molti imputano ad una qualche divinità superiore e che servono esclusivamente a far soffrire.
I brutti ricordi vorremmo tutti cancellarli per soppiantarli con qualcos’altro.
Tutte le situazioni in cui hai commesso un errore, una scelta sbagliata.
Ricordarle serve solo a far riemergere il rimpianto di avere o non aver fatto.

I bei ricordi si vorrebbero cancellare perché irripetibili.

Ripeterseli in testa all’infinito riesce soltanto a darti l’idea di impotenza e di quanto essi stessi, prima o poi verranno offuscati da altri.
Come il ricordo di un programma televisivo o di una pubblicità di patatine che prendono il posto di una giornata al lago.
Con un libro, delle sigarette ed aria pulita. Mica smog.

I ricordi dilaniano.
Addormentarsi in macchina invece rende nervosi.

[…]

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3 Commenti a “Ricordi (chapt. 1)”

  1. Commenti Raffaele → http://www.walksalone.splinder.com

    Una visione un po assoluta, ma che ben si adatta alla natura intrinseca della mente umana. I ricordi brutti servono per avere un paragone con i ricordi belli, il fatto che essi si vorrebbero, o vengano cancellati automaticamente è, e diventa, una regola del gioco. Allora, buon divertimento (e buon ricordo).

  2. Commenti pascqualoo → http://tearitdown.splinder.com

    concordo con tutto… tranne che con il fatto di addormentarsi in macchina. nel senso che mi è capitato di usare la mia mini come sostituta della branda. vabbè che ero sbronzo e nell’abitacolo aleggiavano i Tool… però poi non ero così nervoso… anzi!! bellaaaaaaaa

  3. Commenti Fash

    eh, io ho capito bene cosa vuoi dire con questo post…

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Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.