Nel solco tra nozionismo e cultura c’è una cosa più importante: imparare a pensare
di SKA su Cultura il 25 Gennaio 2023
“La cultura non è ciò che si sa, ma ciò che si fa.” – Erich Fromm
“La cultura è un’educazione al pensiero, alla comprensione, alla creatività, alla capacità di apprendere e di apprendere ancora.” – Paolo Freire
Mi ricordo di un episodio accaduto quando ero uno studente in erba. Molto entusiasta solamente per le cose che mi interessavano, anche se non lo davo a vedere perché più interessato a dare di me un’immagine da anticonformista scapestrato. Mi ero preparato per una lezione di storia con una lista di nozioni da imparare a memoria. Quando sono arrivato in classe, ho capito che non mi sarebbero servite a nulla ed ho iniziato un percorso di introspezione allo studio che fosse adeguato al mio modo di vedere il mondo (sbagliando, perché la maggior parte dei professori vuole delle nozioni imparate a memoria e basta.)
Questo approccio l’ho riscoperto molto più avanti durante uno dei primi corsi di tecniche del giornalismo che ho frequentato all’università. Il professore, invece di presentarci una lista di date e nomi da memorizzare, ci ha chiesto di guardare dei film e di scrivere un saggio su come i temi trattati nel film si relazionano alla storia. Ho avuto un attimo di destabilizzazione, ma il mio vecchio approccio mi è venuto subito in soccorso. Confrontandomi con gli altri studenti ho notato che loro faticavano a seguire questo approccio: non erano abituati a pensare criticamente e in modo creativo su un argomento, avevano solo la pretesa ed il conforto di imparare a memoria le nozioni.
L’obiettivo dello studio non era solo di avere una quantità di nozioni in testa, ma di saperle utilizzare, mettere in relazione e comprendere i fenomeni storici e culturali. La cultura è la capacità di comprendere il mondo che ci circonda e di agire in esso in modo efficace. Assorbire quei film e quei significati, più che le specifiche nozioni, ci avrebbe aiutato a mettere in relazione e comprendere i fenomeni del mondo. E così ho cominciato a cambiare il mio modo di vedere il sapere e molto più avanti anche di insegnare, cercando di incoraggiare l’apprendimento per esperienza e l’educazione alla creatività e al pensiero laterale.
La differenza tra nozionismo e cultura è spesso sottovalutata nell’ambito scolastico ed universitario.
Il nozionismo è l’enfasi sull’apprendimento di nozioni specifiche e sulla loro memorizzazione a breve termine, mentre la cultura è l’acquisizione di conoscenze più ampie e durature che ci permettono di comprendere il mondo che ci circonda e di agire in esso in modo efficace.
Il problema del nozionismo è che spesso porta a un apprendimento superficiale e privo di contesto, che non prepara gli studenti ad affrontare le sfide della vita reale. Inoltre, si concentra sulle nozioni invece che sullo sviluppo del pensiero critico e della creatività.
Uno studio recente pubblicato su “Educational Researcher” ha rilevato che i paesi che hanno un alto punteggio in test standardizzati, come il Programme for International Student Assessment (PISA), non necessariamente hanno una maggiore percentuale di studenti che diventano adulti creativi e innovativi.
In contrasto, una formazione culturale completa prepara gli studenti a diventare cittadini attivi e pensatori indipendenti, in grado di comprendere e risolvere problemi complessi. Inoltre, una formazione culturale incentrata sull’apprendimento per esperienza e sull’educazione alla creatività e al pensiero laterale, prepara gli studenti per le professioni del futuro, che richiederanno sempre più competenze trasversali e capacità di pensiero creativo.
Dobbiamo incoraggiare l’apprendimento per esperienza e l’educazione alla creatività e al pensiero laterale, oltre che alla memorizzazione di nozioni specifiche. Solo in questo modo possiamo preparare i nostri giovani ad affrontare le sfide del futuro e a diventare cittadini attivi e pensatori indipendenti.