La tassa sul viginti tres
di Camerata Stizza su Propaganda il 2 Gennaio 2012
Questo post fa parte di una particolare serie legata al gioco d’azzardo
Il numero 23 a Roma e per estensione nel Lazio ha un significato molto particolare, equivalente alla fortuna sfacciata, che in maniera quantomeno colorita viene definito “bucio de culo”. Espressione riportata ultimamente alla ribalta dal personaggio di Nando Martellone in Boris, sia la serie tv che il film.
Se a Roma il viginti tres significa bucio de culo nella più famosa smorfia napoletana il significato è quasi opposto, dato che rappresenta ‘O scemo (Lo Scemo, ça va sans dire) che potrà anche essere fortunato, ma sempre scemo resta.
Ecco. La cosiddetta “Tassa sulla fortuna” entrata in vigore dal 1° gennaio – oltre agli ulteriori aumenti su luce, gas e carburanti (ah, buon anno) – sembra veramente voler prendere per scemi i giocatori, perlomeno quelli fortunati: le vincite sopra i 500 saranno infatti tassate con un prelievo del 6% sulla quota che eccede l’importo.
La tassazione è stata prevista da tre decreti dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli (il primo sulle Lotterie Istantanee, il secondo sul Superenalotto e i giochi collegati, il terzo sulle videolotteries) e pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2011. La nuova legge si concentra sullevincite relative il Superenalotto, il Gratta e Vinci, il Win for Life (e tutti quei giochi che si possono comprendere nelle cosiddette lotterie istantanee), il videopoker.
Non sono tassati invece la Lotteria Italia, le scommesse, il Poker e casinò online, il bingo e le slot machines.