Il sistema dell’informazione è diventato avido e opaco – Nuovo e Utile
di SKA su Cose dette da altri, Marketing, Notizie Commentate il 27 Ottobre 2021
Per capire come costruirci un buon futuro ci tocca ragionare sul sistema dell’informazione. Di fatto, ogni nostra decisione, piccola o grande, riguardante i prossimi trenta minuti o i prossimi trent’anni, si basa su quello che noi sappiamo adesso.
E quello che noi adesso sappiamo, o crediamo di sapere, rispecchia l’assieme delle informazioni che, nel corso delle nostre vite e fino a questo momento, ci hanno raggiunto e colpito. E che, convincendoci della loro rilevanza, hanno incessantemente contribuito a formare, a modificare (o a deformare) la nostra visione di noi stessi e delle cose.
DECIDERE RAZIONALMENTE. Poter disporre di informazioni di qualità è fondamentale perché sia i singoli, sia i governi decidano bene e, per dirla con Steven Pinker, in modo razionale e responsabile: tale, cioè, da “salvare il mondoâ€.
Il problema è che il sistema dell’informazione non è mai stato così turbolento, pervasivo e soverchiante, opaco e tossico. Mai così capace di influenzare in modo istantaneo gli orientamenti individuali e collettivi. E mai così complesso: talmente complesso che osservarne le dinamiche è difficile. Qui di seguito riassumo alcuni punti. Unendoli è possibile, se si vuole, cominciare a farsi un quadro.
SITUAZIONE INEDITA. In realtà , tutto il sistema dell’informazione oggi ruota attorno a un piccolo gruppo di entità che fino a venti, a dieci o a cinque anni fa neanche esistevano. Facebook viene concepito nel febbraio del 2004 e arriva in Italia nel maggio del 2008. Youtube pubblica il suo primo video ad aprile 2005. Twitter si costituisce nel 2007. WhatsApp viene lanciata nel novembre 2009. Instagram nasce nell’ottobre 2010. Telegram nasce nel 2013. Il lancio di TikTok è del settembre 2016.
Google precede tutti perché nasce nel 1998.
Già nel 2011 un articolo dell’Università dell’Indiana segnala che i social media stanno disegnando un nuovo ecosistema. La disintermediazione offre opportunità e implica rischi inediti. E le cose succedono così in fretta che neanche si riesce a capirne fino in fondo il funzionamento e le conseguenze. Tanto meno si riesce a stabilire delle regole.
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