La psicologia della disinformazione: perché è difficile correggere le false convinzioni – Valigia Blu

di SKA su ControInformazione, Cose dette da altri, Notizie Commentate il 24 Luglio 2020

L’effetto dell’influenza continua (continued influence effect) si manifesta quando la disinformazione continua a influenzare le persone anche dopo essere stata corretta. È il fallimento del fact-checking.

Questo è il concetto psicologico più importante quando si tratta di correzioni. C’è consenso sul fatto che una volta che sei stato esposto alla disinformazione è molto difficile liberarsene.

Il fact-checking spesso fallisce perché la disinformazione, anche quando spiegata nel contesto di un debunk, può in seguito essere ricordata come un fatto. Se ripensiamo alla teoria del doppio processo, un pensiero più facile da processare è anche più facile da ricordare, nonostante siamo già a conoscenza della sua correzione. Ad esempio, se leggiamo un fact-check su un politico che sembrava ubriaco (ma non era vero) in un video manipolato, potremmo a distanza di tempo ricordare semplicemente l’idea che quel politico fosse ubriaco, dimenticando il fact-checking.

Anche le correzioni efficaci (come quelle che si soffermano sui fatti piuttosto che ripetere la disinformazione) possono svanire dopo solo una settimana. Nelle parole di Ullrich Ecker, uno scienziato cognitivo dalla University of Western Australia, “l’effetto dell’influenza continua sembra resistere alla maggior parte dei tentativi di eliminarlo”. Quando si tratta di disinformazione, è sempre preferibile prevenire piuttosto che curare.

Sorgente: La psicologia della disinformazione: perché è difficile correggere le false convinzioni – Valigia Blu

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Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.