Cambiamento climatico

di Leonardo Carnesecchi su ControInformazione il 11 Novembre 2006

I tg in tv hanno parlato delle conseguenze a cui andremo in contro a causa dei cambiamenti del clima (riduzione del pil del 10% e estinzione dei piccoli crostacei).
Non ci hanno pero’ detto perche’ cambia il clima e cosa veramente diventera’ pericoloso per il genere umano.
Il clima cambia per effetto dei gas serra (effetto serra) a causa della quantita di CO2 presente nell’atmosfera. Il rapporto attualmente e’ molto superiore rispetto a 50 anni fa.
Ma perche’?
L’aumento della percentualita’ di CO2 nell’atmosfera e quindi di conseguenza il rialzo della temperatura terrestre e’ dovuta all’enorme uso di combustibili fossili (petrolio e derivati).
Esistono sul pianeta terra pozzi naturali per contenere la CO2 emessa dall’uomo: gli oceani e la terra. Soffermandoci sugli oceani si puo’ dire che il troppo assorbimento di CO2 scalda l’acqua dell’oceano, in quanto l’anidride carbonica ha appunto un effetto riscaldante. Si e’ visto con il passare del tempo che se l’oceano si riscalda ha meno capacita’ di trattenere la CO2. Cosi’ facendo ne libera quantita’ nell’atmosfera andando ad aumentare il surriscaldamento terrestre. Negli ultimi anni la potenzialita’ di trattenere anidride carbonica da parte dell’oceano e’ sensibilmente diminuita.
A cosa porta il surriscaldamento terrestre?
Il surriscaldamento terrestre porta per i primi anni ad un innalzamento globale della temperatura e ad una piu’ intensa umidita’. Se la temperatura sale i ghiacciai dei poli si sciolgono andando a finire negli oceani. Essendo il ghiaccio formato da acqua dolce e andando questa a finire nell’oceano salato, provoca un abbassamento della percentualita’ della salinita’ dell’acqua dell’oceano stesso.
Detto questo soffermiamoci sull’emisfero nord del nostro pianeta.
La Corrente del Golfo o Nastro Trasportatore viene verso di noi dal Golfo del Messico fino all’europa del nord mitigando gli inverni e scaldando le estati.
Ma come torna indietro?
Torna indietro nei pressi dell’Islanda grazie alla salinita’ dell’oceano che deve essere sempre non inferiore ad un minimo. Peccato che con il continuo scioglimento dei ghiacciai la salinita’ attuale dell’oceano sia in forte ribasso e molto piu’ vicina al minimo che in un recente passato.
Se la Corrente del Golfo dovesse fermarsi si avrebbero inverni con neve per 100 giorni e il paesaggio del nord Europa sarebbe paragonabile alla Groenlandia attuale.
Questo i tg non lo dicono.
Vi invito a leggere il libro “I signori del clima: come l’uomo sta alterando gli equilibri del pianeta” di Tim Flannery.

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4 Commenti a “Cambiamento climatico”

  1. Commenti Fra

    Dal mio piccolo non posso che essere d’accordo, purtroppo è vero, nei TG si tende sempre a parlare degli effetti ma mai delle cause che hanno portato a questo se non in poche trasmissioni per “addetti ai lavori”.
    Anche se credo che questo sia un problema di tutti, visto che comunque su questa Terra ci abitano ecologisti e non, e purtroppo delle conseguenze catastrofiche ne risentiamo e ne risentiremo tutti.
    P.S. non conoscevo questo libro, lo leggerò. Mi fa piacere che esistano altre persone a cui a cuore il destino di questo nostro pianeta.

  2. Commenti SKA → http://www.terzoocchio.org/

    Grazie per l’intervento Leonardo, non posso che associarmi al commento di Fra (che è pure biologa, ma non lo dice) e mi impegno a mantenere viva (nel piccolo di questo blog) una sensibilità ecologica che nel cinismo della nostra società sembra essere solo un vezzo di pochi facinorosi.

  3. Commenti RiGiTaN’s → http://blog.libero.it/rigitans

    mi fa piacere che sempre piu’ blogghers dedichino spazio all’ambiente nei propri post. e non come problema da risolvere, bensì come risorsa da salvaguardare.

  4. Commenti Fiaschi → http://www.fiaschi.org

    è anche vero che tutti si sprecano a denunciare e pochi a fare.
    Vorrei sapere quanti di coloro che abbiano mai parlato o scritto di questo argomento abbiano preferito l’istallazione di pannelli fotovoltaici all’auto o alla vacanza a Sharm.

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Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.