Sbadigli legislativi 2.0

di SKA su Notizie Commentate il 19 Ottobre 2007

Ciclicamente succede che tra i bloggers si scateni la paura del regime, del controllo governativo sulla legittima libertà d’espressione garantita dall’articolo 21 della Costituzione Italiana.

Stavolta è solo una delle tante in più, ma come al solito si grida al lupo al lupo (datevi una letta alla discussione di BlogBabel prima che scompaia).

Tutto parte da questo articolo di Punto Informatico che riprende i toni apocalittici di Valentino Spataro.

Cosa che ovviamente fa anche Beppe Grillo, così tanto per fomentare un po’.

Insomma, è solo uno dei soliti brutti disegni di legge all’Italiana. Che peraltro deve anche passare il vaglio del Parlamento. Non capisco tutto ‘sto al lupo al lupo. Mah.

Non sarà di certo questo disegno di legge, anche se approvato, a far diventare un prodotto editoriale ciò che non lo è e tantomeno può esserlo come un blog, che non ha alcuna finalità di lucro. Il motivo di un così ingenuo abbaglio da parte di tutti mi lascia interdetto.

In aggiunta, non sarà di certo una legge ordinaria a prevalere su una norma costituzionale. Quindi l’art. 21.

Fate sogni tranquilli che le vostre sidebar non ve le toglie nessuno.

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9 Commenti a “Sbadigli legislativi 2.0”

  1. Commenti Anonimo

    L’ho già scritto in altri post; si sono occupati o almeno ci hanno provato a regolamentare il web fior fiore di esperti e scienziati ed adesso veramente pensiamo che basti un ‘Gentiloni’ qualsiasi a far crollare il sistema?? Naaa, e poi, anche capitasse, esiste sempre la possibilità di emigrare su server scandinavi …

    Comunque non pensavo di conoscere qualcuno in gradi di fare più danni di Gasparri!?!?

  2. Commenti Marco Antonelli

    Caro Ska,

    credo che tu non hai capito: già solo il fatto che un governo, per di più di sinistra o sedicente tale, pensi e sprechi tempo per una cosa del genere, che contravviene non solo alla Costituzione e ad alcune leggi europee, ma anche alla stessa filosofia di internet, è già molto grave. Io non sono preoccupato, sono solo sconcertato. Le modalità per aggirare questa “pagliacciata” sarebbero infinite, la cosa più importante è, però, la tendenza a voler regolamentare tutto. Un gesto apprezzabile sarebbe eliminare l’ordine dei giornalisti, non aumentare i registri. Incredibile è la parola giusta.

  3. Commenti Liberamente → http://www.liberoweb.net

    hai letto l’articolo 2 del progetto di legge che definisce cosa è un prodotto editoriale?

    Art. 2
    (Definizione del prodotto editoriale)
    1. Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

    e ancora a proposito delle finalità di lucro l’articolo 5 recita così:

    Art. 5
    (Esercizio dell’attività editoriale)
    1. Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L’esercizio dell’attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative.

  4. Commenti Fac

    l’ha detto Beppe Grillo, quindi è vero, è sacra scrittura,mamma li turchi, aiuto, saremo schiacciati, facciamo un V-day, w beppe grillo, la fine del mondo, raccogliete i vestiti stesi fuori prima che il fuoco cada sulle nostre teste!

  5. Commenti Paolo B. → http://www.mazzamurilli.com

    Ho cominciato a lavorare nell’ambiente informatico, quando il web ha iniziato a diffondersi al “pubblico”.
    Vi parlo del 1994. Quanto tempo e quanto sono vecchio! 😉
    Erano i tempi che si utilizzava la “tecnologia” CGI, Linux si installava con (12) floppy, non esisteva Google e la tecnologia CSS era il mio incubo.

    Si cominciava a discutere della libertà di espressione che questo strumento metteva a disposizione.
    Nessun bavaglio, estrema facilità di comunicare le proprie idee, raggiungendo potenzialmente anche l’altra parte del mondo (come avrebbe fatto un giapponese a capire il mio italiano, è stato sempre un mio dubbio 😉

    Poi sono cominciati a nascere le mailing list, poi i forum, fino ad arrivare all’esplosione dei blog, di ogni tipo e genere.

    Ognuno poteva (e può) dire quello che vuole, esprimere le proprie opinioni ad una platea infinita. Cosa impensabile fino appunto all’avvento del web.
    Ognuno può dire quello che vuole, e può quindi anche prendersi la libertà di insultare il politico di turno o quel divo e/o sportivo che gli sta sulle palle.
    Insomma quello che era una chiacchierata politica/sportiva tra amici, si è spostata sul web, con la “piccola” differenza che un insulto al Primo Ministro rimane incastonato in qualche byte per l’eternità (o quasi).

    Personalmente chiacchierando intorno ad una pizza con gli amici di politica (il mio argomento preferito), ai tempi del pentapartito per intenderci, non eravamo abituati ad insultare nessuno.
    Non per paura di essere denunciati per diffamazione, ma semplicente perchè pensavamo che era tempo perso e che un ragionamento che fosse tale, non aveva necessità di utilizzare questo tipo di scappatoie.

    Scappatoie, ovvero “povertà di idee”.

    La proposta di legge è uno “sbadiglio” e nulla più. Passerà nel dimenticatoio come tante altre proposte più serie di questa specie rara di governo.

    Ma la libertà di insultare (vale anche per il depenalizzato e “vaffa”) rimarrà tra i solchi degli hd sparsi per l’Italia.

    La continueranno a chiamare “libertà di espressione”, ma io continuerò a non capirne il senso.

    saluti da Madrid
    (anche qua hanno cominciato ad insultarsi)

    Paolo

  6. Commenti Fac

    “La continueranno a chiamare “libertà di espressione”, ma io continuerò a non capirne il senso.”

    perfettamente d’accordo con Paolo!
    Non si confonde la libertà di espressione con l’infamazione e l’offesa personale.
    Se questo o quel ministro approva qualcosa che noi invece disapproviamo, è giusto inviare commenti anonimi che lo offendono sul piano personale?
    Se poi certe offese vengono censurate, apriti cielo, tutti questi benpensati rivoluzionari si vedono davanti la marcia su Roma, la censura, il bavaglio ed elogiano un pinco pallino come salvatore della patria.

    mi leggo il post da beppe grillo e sorrido e mi incazzo nel leggere la gente che scrive “per fortuna che ci sei tu, i giornalisti non l’avrebbero mai data questa notizia, w beppe” ecc ecc…

    eeeh, soliti italiani: si stava meglio quando si stava peggio, se c’era zi benito, i comunisti hanno ammazzato un milione di persone nei campi di concentramento in Siberia, io sono fascista te sei una zecca, io sono comunista e tu sei una merda fascista…

    gli anni, i decenni e tra non molto i secoli passeranno (al centenario della marcia su Roma mancano 15 anni) e ancora certi spettri echeggiano nell’aria.
    MAH!

  7. Commenti Liberamente → http://www.liberoweb.net

    lasciamo stare le polemiche di e su Grillo.
    la proposta di legge è intesa a limitare i blog? Si o No??
    Io per quello che ho potuto leggere direi di Si!
    E non ditemi che serve a regolamentare le diffamazioni che partono dai blog, perchè gli strumenti per quelle li hanno già! (vedi cosa è successo al blog di Piero Ricca!!!)

  8. Commenti Loud → http://www.lucalodi.it

    Come promesso ecco il mio post
    http://www.lucalodi.it/../ddl-editoria-e-gia-sono-polemiche…
    🙂

    Ciao!

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WTF?

Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.