Sulla simbologia politica attuale
di SKA su ControInformazione il 13 Dicembre 2005
La sublimazione massima dello strumento blog è quella della riflessione.
Si può leggere, condividere o meno un pensiero e partecipare attivamente alla discussione.
Alla fine è anche una piccola soddisfazione per chi su di esso ci lavora, o ci perde tempo. Fate voi
Riprendo con qualche spunto argomentativo in più quello che è iniziato nel post precedente.
Parlando anche a voce con altre persone ho trovato alcuni che hanno accostato il saluto romano di Di Canio ai pugni chiusi di Lucarelli o altri. C’è chi accosta le bandiere rosse (e gli striscioni contro la TAV) alle svastiche e le celtiche dei tifosi laziali, e non solo.
E’ legittimo, ma non credo abbia poi molto senso.
Come non ha molto senso quando si parla di Regime Fascista in Italia e si sente gente difenderlo, non con argomentazioni insite in esso, ma con l’arbitrario paragone/accostamento al Regime Comunista.
Puntualizziamo : sono stati (nel secondo caso sono ancora) dei regimi sanguinari, illiberali, crudeli e coercitivi. Ma sono 2 cose distinte tra loro.
Discussioni del tipo :
– “Il regime fascista è da condannare, senza sè e senza ma”
-Sì, però anche Stalin e Tito non sono stati meglio
O le fosse ardeatine.
Tutto terribile, ma differente.
Che senso ha? Perchè dire il contrario?
Dire una cosa non esclude di certo l’altra. Anzi.
Parlando di simbologie, da titolo, il saluto romano ed il pugno chiuso (trasaliamo dall’uso nel calcio, per favore) credo vadano considerati su due piani differenti, non tanto per la loro rappresentazione ideologica assoluta, ma per la loro rappresentazione sociale e civile in Italia.
Il saluto romano simboleggia, univocamente e senza possibilità d’errori interpretativi la volontà partecipativo/ideologica nei confronti di un Regime ed un periodo terribili per lo Stato Italiano, banditi e condannati per legge dalla Repubblica, proprio per evitare (perlomeno formalmente) il riformarsi di movimenti simili.
Per dimenticare.
Perchè ancora rappresenta un’offesa per l’Italia e larga parte delle coscienze civili.
Il pugno chiuso, chiaramente non apprezzabile da chiunque, per lo Stato Italiano non rappresenta niente, per larga parte delle coscienze civili è invece un gesto di lotta o di vittoria generica. Può non piacere, ma non è condannabile.
Vivono su due piani differenti, non accostabili in maniera arbitraria.
(Non ho volutamente parlato di fasci littori, svastiche, celtiche, falci e martelli o immagini del Che, le racchiudo nella conclusione sotto)
Dopo questo ragionamento, ne ammetto io stesso la sua inutilità perchè nel 2005 dovremmo saper pensare con le nostre teste e dissociarsi da qualsiasi rappresentazione di omologazione del pensiero.
Purtroppo però, checchè se ne dica, checchè ognuno creda di sè stesso il contrario, siamo (anche io) schiavi di ideologie imposte.
Pensate ad una massa civile di cervelli realmente pensanti.
Un casino ingestibile.
Ed in fondo, fa comodo a molti da sempre.
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14 Dicembre 2005 alle Dic 14, 05 | 9:40
premetto che il commento lasciato nel post precedente di Di Canio è stato scritto prima di leggere questo.
parliamoci chiaro: il gesto di Di Canio e quello di Lucarelli sono “saluti” che vengono fatti da mani sbagliate. Perchè Di Canio, in un intervista, si è detto si ammiratore del fascismo e dei suoi valori, ma allo stesso tempo ha detto che, con i tempi che corrono, è impossibile che rinasca una dittatura e il potere nelle mani di una sola persona.
Lucarelli, dal canto suo, fa il saluto tipico dei “compagni”, come nei classici film di Don Camillo e Peppone. Saluti di un’ideologia passata, di una lotta che in molti combattevano perchè veramente credenti. E non perchè tutta Livorno è di sinistra! Lucarelli viene, si, da una famiglia normale ma, ora come ora, con tutti i soldi che prende, non si vergogna di fare un gesto che simboleggia un pò la parità tra le persone? Purtroppo di “compagni” di questo tipo in Italia siamo pieni: gente che contesta i miliardi alla destra o agli oligopolisti e poi gira in Ferrari, spreca i soldi nel peggior modo possibile e che si fa una pubblicità immensa con le manifestazioni popolari.
E nello sport, poi, mi piacerebbe davvero sapere cosa si vuole dimostrare con la celtica in curva nord laziale o i Che e “Bandiera rossa” nella curva livornese o l’ironico “Armata rossa” perugino…
14 Dicembre 2005 alle Dic 14, 05 | 13:02
E’ ipocrita proporsi con simboli e gesti di lotta quando si ha ormai il “culo parato”, proprio come è ipocrita non dire chiaramente che si è di estrema destra perchè si ha paura dell’opinione pubblica.
Avevo proposto di allontanarci dal Calcio, ma probabilmente è più facile parlare di futilità .
Da domani parleremo di Tette e Culi.
14 Dicembre 2005 alle Dic 14, 05 | 23:34
Ogni volta che si tocca questo discorso si finisce puntualmente per difendere il proprio cantuccio.
Facciamo un gioco : fingiamo di nascere oggi, abbandonare tutti i clichè e non dover per forza trovare scuse per dire “sì sì, hanno sbagliato, però gli altri hanno fatto peggio…”. Forse dovremmo finirla di trovare scuse, sogni, colpe in tutto quello che è stato e magari provare a costruire qualcosa di veramente nostro, di nuovo, che possa servire a qualcosa e a qualcuno e non a ridar vita a storie passate che distolgono solo l’attenzione dai problemi reali di oggi.