I soldi di Veltroni

di SKA su Notizie Commentate il 5 Marzo 2008

In merito alla questione Radicali-PD in cui i primi protestano per il rispetto del contratto elettorale con i secondi, Veltroni oltre alle dichiarazioni di rito ha anche detto qualcosa d’altro e sicuramente non a caso.

Abbiamo fatto un patto e non è stato semplice farlo. Lo abbiamo fatto sulla base di far partecipare la cultura dell’innovazione e per la stima che ho verso Emma Bonino. Poi è cominciato una cosa faticosa: prima chiedevano i soldi, e gli abbiamo dato i soldi, poi hanno chiesto di mettere per iscritto il patto e lo abbiamo fatto. Non scambiamo un accordo politico perché non è un tram dove si prenotano i posti e si viene portati

(link)

Ammette candidamente che i Radicali hanno richiesto soldi, ma soprattutto che gli sono stati dati soldi per farli entrare nel PD e firmare l’accordo elettorale.

Non molti giorni fa si è letta la notizia di un’indagine nei confronti del sen. De Gregorio per corruzione in relazione al contratto stipulato tra Forza Italia e l’associazione “Italiani nel mondo”. Detta in parole povere: Forza Italia avrebbe promesso di sostenere finanziariamente “Italiani nel mondo” – ed un primo passaggio di denaro è stato accertato – sia per ottenere voti in Senato, sia per far passare l’assocazione di De Gregorio tra le fila del centro-destra.

Io che sono un uomo “di strada” – come dice Ascanio Celestini – non riesco a capire quale sia nella fattispecie la differenza tra i due casi. Sempre che Veltroni non dica cose a caso proprio durante la campagna elettorale.

E comunque alla fin fine, pur senza pensare a reati ipotizzabili, siamo sempre lì nella nostra piccola Italia con piccole persone che hanno piccolo valore che formano piccoli partitini, ma per grandi interessi.

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1 Commento a “I soldi di Veltroni”

  1. Commenti Anonimo

    E’ tutto strategicamente studiato e voluto così, il rischio sarebbe quello della stabilità e come farebbero a farsi i loro porci comodi con alternanza di governo?!
    E’ l’unica spiegazione che mi sono dato!

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Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.